Seguo il blog ufficiale di Steve Pavlina praticamente da quando esiste e ho sempre apprezzato il suo approccio diretto ed efficace con lo sviluppo personale, argomento sul quale Steve Pavlina ha pubblicato un libro che ripropone, nel titolo, lo slogan del suo stesso blog: “Personal Development for Smart People“.
Steve Pavlina è un autore prolifico, infatti sul suo blog ha pubblicato oltre mille articoli su argomenti come le rendite passive, l’efficienza personale, la definizione e il raggiungimento di obiettivi, la legge d’attrazione, le relazioni interpersonali e così via. Purtroppo fino a oggi per la maggioranza del pubblico italiano era impossibile consultare questi contenuti, ma con l’apertura del blog StevePavlina.it, che ripropone i testi di Steve Pavlina in italiano e li raccoglie in una serie di libri ed ebook nella nostra lingua, sarà finalmente possibile a tutti conoscere e mettere a frutto le strategie e gli insegnamenti del famoso coach/blogger americano.
Gli articoli non vengono semplicemente tradotti, bensì adattati alla realtà italiana e al contesto attuale, aggiungendo o eliminando rispettivamente quegli elementi che possono risultare utili o superflui (o addirittura fuorvianti). Il contenuto, inoltre, prima di essere raccolto e organizzato nei libri monotematici, viene elaborato professionalmente da un punto di vista redazionale, per garantire una migliore e più coerente fruizione nel formato offline. Avere a disposizione le strategie e i consigli di Steve Pavlina in italiano sarà sicuramente un vantaggio per tutti gli appassionati di crescita e sviluppo personale che da tempo hanno manifestato il desiderio di poter leggere i contenuti del blog ufficiale nella nostra lingua.
La serie “Il meglio di Steve Pavlina” è pianificata per la pubblicazione nel corso dell’anno, con i primi titoli già disponibili in queste settimane, e nella prima rassegna di sette titoli abbraccerà i temi più popolari trattati dal famoso autore. In corrispondenza della disponibilità di ogni titolo sarà avviata la pubblicazione regolare degli articoli che trattano lo stesso argomento. Vi invito quindi a visitare il blog StevePavlina.it per scoprire le novità su questa interessante iniziativa!
Questo articolo nasce da una mappa mentale, ovvero uno schema visuale in cui ho raccolto e organizzato le idee e i contenuti che avrei poi sviluppato per scrivere il testo che state leggendo. Per farvi subito un’idea di come ciò sia avvenuto, potete cliccare sull’immagine che segue e ingrandirla, oppure guardare il video di introduzione alle mappe mentali in cui illustro esattamente il processo di creazione di tale mappa e il funzionamento di alcuni degli strumenti di base utilizzati per crearla. Tali strumenti sono fra quelli in dotazione all’applicazione , di cui sono ormai praticamente innamorato (leggendo scoprirete il perché).
Mappe mentali come alternativa
Ciò che rende le mappe mentali più efficaci di una semplice ‘scaletta’ (‘outline’ in inglese) è l’affinità che queste hanno con il modo in cui le informazioni vengono organizzate e fissate dal nostro cervello, infatti la struttura di una mappa mentale ricorda molto da vicino la ramificazione di neuroni e sinapsi, dove i concetti sono connessi fra di loro in maniera abbastanza libera e spontanea, usando un sistema gerarchico ma anche ‘esploso’ in modo da estendersi in qualsiasi direzione piuttosto che seguire uno schema rigidamente verticale oppure orizzontale.
Le mappe mentali, come avrete visto dall’immagine, si basano infatti su ‘nodi’ principali da cui si diramano altri ‘nodi’ secondari in varie direzioni. A introdurre il concetto di ‘mappa mentale’ (‘mind map’ in inglese) fu Tony Buzan, che negli anni Settanta pubblicò diversi best-seller sull’argomento del pensiero laterale e della produttività nella gestione di informazioni. Il suo libro sull’argomento è stato anche tradotto in italiano e si intitola, appunto, “Mappe Mentali“. In realtà negli stessi anni Joseph Novak teorizzò le mappe concettuali, che tuttavia sono orientate a un approccio soprattutto cognitivo (se volete approfondire trovate un link a fine articolo).
Ma vediamo in quali campi di applicazione le mappe mentali possono rivelarsi particolarmente utili.
A cosa servono le mappe mentali?
I campi di applicazione delle mappe mentali sono praticamente infiniti, ma possiamo dire che si prestano particolarmente allo sviluppo di idee e di progetti, dove questi ultimi possono essere rappresentati da materiale didattico (lezioni, seminari e interi corsi, ma anche le relative dispense oppure materiale multimediale), articoli per la stampa o per il Web, ma anche libri, tanto di saggistica quanto di narrativa.
Personalmente ho trovato utile l’uso delle mappe mentali anche per sintetizzare o prendere appunti durante la visione di un webinar, di un videocorso o di un evento dal vivo, riuscendo così a ricostruire lo ‘scheletro’ dell’intero insieme di informazioni trasmesse durante l’evento stesso.
Infine, non bisogna dimenticare che un progetto può essere strutturato e definito usando una mappa mentale, e come vedremo più avanti è possibile coinvolgere altre persone al suo sviluppo rendendo di fatto la mappa una piattaforma collaborativa.
Le mappe mentali possono essere disegnate, naturalmente, tanto a mano quanto utilizzando una delle tantissime applicazioni ad hoc disponibili in forma gratuita o a pagamento, ed è proprio di queste applicazioni che ora vi parlerò.
Scegliere un’applicazione per le mappe mentali
Come avrete capito ho già fatto la mia scelta per quanto riguarda lo strumento da utilizzare per creare queste utilissime mappe, e si tratta appunto di . La scelta è ricaduta su quest’applicazione per diversi motivi, ma soprattutto perché racchiude tutte le caratteristiche più utili e importanti nella creazione di mappe mentali, ovvero:
rapidità di risposta, grazie alla quale si può costruire la mappa in modo naturale e spontaneo, addirittura più di quanto accadrebbe disegnandola a mano su un foglio
chiarezza, ovvero visualizzazione ordinata e facilmente navigabile di strutture anche complesse
opzioni e strumenti che permettano di gestire le informazioni (i ‘nodi’, il loro contenuto e le loro connessioni) in modo agevole e completo, tenendo conto sia dell’aspetto visuale sia di quello funzionale
possibilità di esportazione delle mappe mentali tanto nei formati standard più noti (per utilizzarle con altre applicazioni simili, per esempio) quanto nei formati grafici e in quelli più diffusi dei documenti (PDF, testo, foglio di calcolo, ecc.)
utilizzo di immagini e altri formati multimediali oltre al semplice testo all’interno dei ‘nodi’
possibilità di inserire link a risorse Web e “allegare” veri e propri file (per es. documenti sotto forma di file) all’interno dei nodi
compatibilità con diverse piattaforme e sistemi operativi, con disponibilità di un’eventuale versione ‘desktop’ oltre a quella online e addirittura di versioni ‘mobili’ da usare su smartphone e tablet
presenza di strumenti collaborativi per il lavoro in team su una mappa mentale
opzioni per la conversione della mappa mentale in una vera e propria presentazione
possibilità di proteggere le mappe mentali con password oppure, al contrario, renderle pubbliche e accessibili anche online per la consultazione da parte di molti utenti
Il 99% di queste caratteristiche è presente, appunto, in anche nella sua versione gratuita, ma a questo punto sarà il caso di menzionare qualche altra applicazione per la creazione di mappe mentali, in nome della par condicio.
Applicazioni free, ”freemium’ e commerciali per le mappe mentali
Per elencare le applicazioni disponibili per le mappe mentali dovrei scrivere più di quanto ho già scritto per parlarne in generale in questo articolo, di conseguenza mi limiterò a fornire alcuni link in chiusura permettendovi di esplorare le varie possibilità a seconda del sistema operativo o della piattaforma che utilizzate.
Vorrei però menzionare, a questo punto, l’applicazione gratuita per mappe mentali più popolare, ovvero Freemind, il cui formato è infatti fra i due attualmente disponibili in Mindomo nell’esportazione standard delle mappe (può tornare utile per distribuire una mappa mentale offline a un gruppo di studenti facendogli usare Freemind anche se voi l’avete sviluppata con Mindomo, per esempio). Freemind si basa su Java, per cui è utilizzabile su diverse piattaforme, e dal sito ufficiale potete scaricare tanto l’installer singolo quanto la versione che installa anche Java qualora quest’ultimo non fosse già presente sul vostro computer. Altra applicazione gratuita e abbastanza nota è XMind.
Fra le applicazioni Web più note, oltre a Mindomo troviamo MindMeister, che io stesso ho utilizzato in passato e che proprio come Mindomo offre a sua volta tanto una versione gratuita quanto quella a pagamento in cui sono ‘sbloccate’ diverse opzioni e funzionalità. La filosofia ‘freemium’ adottata da queste e altre applicazioni permette appunto di esplorarne le caratteristiche, familiarizzando con quelle di base, per decidere poi se adottarle e passare eventualmente alla versione a pagamento in modo da ‘sbloccare’ le funzioni più evolute o la possibilità di creare più mappe oltre a quelle permesse dalla versione free.
Da citare, infine, oltre a iMindMap (sviluppata dall’azienda di Tony Buzan), anche quella più nota fra le applicazioni a pagamento, una vera e propria piattaforma professionale per le mappe mentali, ovvero MindManager di Mindjet, che tuttavia ha dei costi di partenza quasi sempre proibitivi per l’utente medio.
A questo punto, se volete approfondire, vi invito a esplorare i link che seguono, ma soprattutto a commentare facendomi sapere quali applicazioni preferite e perché. Io intanto torno a lavorare con e dare vita a nuovi articoli, progetti, corsi e libri! 🙂
Alcune risorse utili per chi è interessato alle mappe mentali: