Cos’è la profondità di colore e come si è evoluta nel tempo?

Nelle pagine del libro abbiamo visto come dalla grafica in bianco e nero dei primi monitor e dei primi computer si è man mano arrivati a una “tavolozza” di grande profondità cromatica, man mano che aumentavano i “bit” dedicati appunto alla gestione del colore, gestiti dalle relative schede grafiche e processori grafici che svolgevano appunto questo compito. Se trovate l’argomento stimolante, qui di seguito ho raccolto per voi una serie di risorse che vi aiuteranno ad approfondire i diversi aspetti, tanto storici quanto tecnici.

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Come si valuta la qualità di un’immagine in termini di risoluzione (e compressione) per l’uso su schermo e in stampa?

Le dimensioni di un’immagine sono influenzate da due fattori: la risoluzione in pixel e la densità in punti (dot), a seconda che debba essere utilizzata sullo schermo oppure per una stampa. Inoltre, la sua qualità può essere influenzata dalla densità cromatica, definita come profondità di colore e misurata in bit, e dal grado di compressione utilizzato per ridurre eventualmente le dimensioni del file (per esempio per l’archiviazione o la trasmissione). Per chiarirvi le idee su questi aspetti fondamentali della grafica digitale e della sua trasposizione in stampa, potete attingere alle risorse che trovate qui di seguito.

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