Quali sono i migliori siti per scaricare applicazioni gratis?

Di solito si tende a cercare un programma specificando il tipo di applicazione (per esempio “migliore software gratis per la grafica”) oppure, quando lo si conosce, direttamente il suo nome, ma questo tipo di ricerca può condurre a dei siti “civetta”, ovvero creati per attirare l’attenzione degli utenti e portarli a scaricare e installare qualcosa che non è l’installer, ovvero il pacchetto di installazione che esso stesso un programma, dell’applicazione bensì qualcosa che inserisce nel sistema operativo software indesiderato o, peggio, dannoso come adware, spyware o addirittura trojan e altri tipi di malware. Un’altra possibilità, utilizzata soprattutto quando si è alle prime armi, è quella di consultare dei portali dedicati al software gratuito cercando, nelle diverse categorie di applicazioni, eventuali programmi che sembrano fare al caso nostro. In entrambi i casi, per essere sicuri di scaricare il software corretto e non qualcosa di dannoso per il nostro computer, è necessario rivolgersi a fonti sicure, che possono essere tanto le case di software ufficiali produttrici di una specifica applicazione quanto quei portali popolari che sono stati valutati come sicuri dal pubblico e da chi ne parla sul web. Evitate, naturalmente, le fonti che promettono di farvi scaricare gratis il software commerciale, ovvero quelle applicazioni la cui licenza d’uso è a pagamento, in genere identificato come “craccato”. Nelle risorse che trovate qui di seguito, potete scoprire quali sono i pericoli di quest’ultimo tipo di software, quali portali utilizzare per scaricare software gratuito e come identificare le fonti ufficiali dei programmi.

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Che differenza c’è fra free, freemium e premium?

Dal momento che free vuol dire gratuito (oltre che “libero) e premium indica qualcosa per cui si paga ottenendo in cambio un servizio migliore di quello “base”, possiamo dedurre che la fusione dei due termini, freemium appunto, stia ad indicare qualcosa che, pur essendo di livello superiore e a pagamento, viene offerto inizialmente sotto forma gratuita. Il concetto deriva in un certo senso dallo shareware, una formula che a partire dagli anni novanta del secolo scorso consentiva di distribuire gratuitamente del software permettendo alle persone di provarlo e di decidere, in seguito, se acquistarne la licenza per la versione completa a pagamento (a volte invitando gli utenti a farlo con dei messaggi di promemoria detti nag screen). Il freeware, infine, è un software che è (e rimane) gratuito nella sua forma integrale, senza alcuna limitazione, per scelta dei suoi sviluppatori. Di solito il software “aperto” (open source) viene proposto in forma gratuita da sui creatori, che nello stesso tempo rendono disponibili a tutti il relativo codice sorgente, permettendone la modifica. Qui di seguito trovate qualche risorsa di approfondimento nel caso foste interessati all’argomento.

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