Cos’è la profondità di colore e come si è evoluta nel tempo?

Nelle pagine del libro abbiamo visto come dalla grafica in bianco e nero dei primi monitor e dei primi computer si è man mano arrivati a una “tavolozza” di grande profondità cromatica, man mano che aumentavano i “bit” dedicati appunto alla gestione del colore, gestiti dalle relative schede grafiche e processori grafici che svolgevano appunto questo compito. Se trovate l’argomento stimolante, qui di seguito ho raccolto per voi una serie di risorse che vi aiuteranno ad approfondire i diversi aspetti, tanto storici quanto tecnici.

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Posso inserire del testo senza digitare?

La digitazione di un testo può essere noiosa o addirittura faticosa, e in alcuni casi (per esempio quando sono presenti disabilità, soprattutto visive), ma per fortuna è possibile utilizzare la cosiddetta “dettatura vocale”, una tecnologia già disponibile negli anni 90 grazie al riconoscimento vocale, ma che si è evoluta nei decenni e oggi permette davvero di dettare senza fatica testi di qualsiasi lunghezza sia al computer sia a tablet e smartphone. Questi ultimi, in particolare, incorporano lo strumento di dettatura vocale sotto forma di piccolo pulsante a forma di microfono presente nella tastiera virtuale. Nell’elenco di risorse che segue troverete ulteriori informazioni sull’argomento e indicazioni su come utilizzare questo pratico e insuperabile strumento.

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Quali app posso usare per gestire file e cartelle sul mio smartphone o tablet?

Come abbiamo già scoperto nelle pagine del libro, i due principali sistemi operativi “mobili”, ovvero Android e iOS, mettono a disposizione di serie un’app che ci permette di esplorare le cartelle e i file presenti nella memoria del nostro dispositivo, ma nello stesso tempo è possibile anche installare app di terze parti che spesso svolgono tale compito in maniera più completa ed efficiente. Qui in basso trovate alcune risorse che vi aiuteranno a svolgere meglio questo importante compito.

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Quali sono i formati utilizzati per “formattare” le memorie di massa e in cosa differiscono?

Esistono diversi formati per il cosiddetto file system (FS in breve) utilizzato dai sistemi operativi per organizzare i contenuti di una memoria di massa. Per il fatto di essere utilizzato in maniera predefinita nelle memorie di massa (dischi, pendrive, ecc.) che acquistiamo, il formato FAT 32 (FAT sta per File Allocation Table, ovvero tabella di allocazione dei file) è attualmente il più diffuso, tuttavia presenta dei limiti sia nella capacità massima utilizzabile per le memorie di massa formattate, infatti può essere usato su dischi di non più di 1 terabyte e permette di gestire file dalle dimensioni non superiori ai 4 gigabyte. L’alternativa è il più moderno NTFS, che infatti viene utilizzato per memorie di massa superiori a 1 GB e per gestire file di grandi dimensioni, rispetto a FAT 32. I sistemi macOS e Linux, pur riconoscendo i formati appena menzionati e tipici di Windows, ne hanno di propri (come l’Ext4 di Linux, per esempio), in particolare i computer di Apple hanno aggiornato gradualmente i loro FS fino all’APFS (Apple File System) che è infatti maggiormente orientato alle memorie di massa di nuova generazione (con memorie a stato solido e flash) e viene usato anche in iOS. Probabilmente vi ritroverete, prima o poi, a dover formattare o riformattare una memoria di massa esterna (o in qualche caso una partizione, ovvero una porzione di memoria di massa), quindi ho pensato di selezionare per voi una serie di risorse che potranno aiutarvi a orientarvi meglio in questa giungla di formati, tenendo sempre presente la compatibilità fra i vari sistemi e, in alcuni casi, la retro-compatibilità con formati precedenti dello stesso sistema. Naturalmente, dato che stiamo parlando di operazioni molto delicate, anzi DISTRUTTIVE per il contenuto delle memorie di massa, ricordate di operare con cognizione di causa e non prima di aver creato un backup dei vostri dati più importanti.

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Come faccio a cambiare l’immagine dello sfondo nel desktop?

Quasi chiunque, dopo aver mantenuto per un po’ l’immagine predefinita del proprio desktop, comincia a desiderare di personalizzarla, o addirittura di cambiarla periodicamente. Per fortuna quest’operazione è possibile praticamene su qualunque sistema operativo, e tanto su computer quanto su tablet e smartphone. Uno degli strumenti più interessanti, per chi usa Windows, è in particolare Bing Wallpapers, che aggiorna periodicamente lo sfondo del desktop con una foto spettacolare. In molti casi oltre alla scelta dell’immagine per lo sfondo della scrivania è possibile personalizzare anche altri elementi dell’interfaccia grafica, usando i cosiddetti “temi”. Per scoprire come fare tutto ciò, come sempre ho selezionato per voi una serie di risorse che trovate elencate qui di seguito.

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Perché si dice pendrive, memory stick e “chiavetta”?

Il dispositivo di memorizzazione che in italiano chiamiamo anche “chiavetta” o “chiave USB” in inglese viene solitamente definito con altri tre termini, ovvero pendrive, thumb drive o memory stick, anche se il termine tecnico inglese più esatto è USB flash drive, dove USB indica il tipo di connettore, il termine flash il tipo di memoria e la parola drive l’unità di lettura/scrittura che la utilizza. Innegabilmente i termini pen, thumb e stick, che significano rispettivamente penna, pollice e bastoncino, fanno riferimento alle dimensioni compatte dell’unità che contiene l’elettronica del dispositivo, spesso realizzata in plastica o metallo (ma a volte anche in legno o gomma). Il termine “chiavetta” o “chiave”, invece, è un riferimento errato all’uso che si faceva di speciali dispositivi USB (e in precedenza su porta seriale, parallela o joystick) per proteggere software con licenza commerciale dalle copie illegali (la presenza di tali dispositivi “certificava” l’originalità del software, essendo inclusi nella confezione originale). Riguardo, infine, all’uso del maschile o del femminile per il comunissimo termine pendrive, diciamo che per quanto il primo sia ancora molto comune, il secondo fa riferimento all’unità di lettura/scrittura (drive) oltre che alla definizione di ‘penna’, e in quanto tale sarebbe più corretto.

Che cos’è un’unità flash (drive)?

Per comprendere la definizione di unità flash o flash drive, bisogna prima di tutto partire dal termine drive, che ha sempre indicato la meccanica dietro ai dischi (fissi e mobili) utilizzati per memorizzare i dati nei computer. Drive, infatti, indica l’hardware che “controlla” una memoria di massa e ne permette la lettura e scrittura, agendo su un supporto magnetico, ottico oppure elettronico a seconda delle tecnologie. Nel primo e nel terzo caso l’unità è basata su una meccanica dove un motore controlla sia la rotazione del disco (o del nastro) sia quella della testina che si occupa di leggere e scrivere i dati sul supporto. Nel caso di un’unità basata su tecnologia flash, invece, trattandosi di una tecnologia interamente elettronica non esistono supporti in quanto tali (sostituiti da chip) né parti meccaniche. Delle unità flash (o flash drive, vedi foto in basso) fanno quindi parte i dischi SSD (Solid State Drive), ma anche le unità di lettura/scrittura per schede di memoria (attualmente microSD, vedi foto in basso) e i circuiti di controllo all’interno di qualsiasi pendrive. Le memorie contenute in questi dispositivi, infatti, vengono dette memorie flash, e sono unità di memoria a stato solido con tecnologia NAND. Anche se potete approfondire direttamente dai link associati ai vari termini del testo appena letto, vi riporto qui di seguito, dopo le foto di esempio, alcune risorse aggiuntive che possono rappresentare ulteriore documentazione, nel caso ne aveste bisogno.

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Che cos’è un sistema operativo?

Anche se nelle pagine del libro abbiamo spiegato nel modo più semplice possibile in cosa consiste questa parte così importante dell’ambiente digitale che utilizziamo quotidianamente su computer, tablet e smartphone, qualcuno potrebbe avere la necessità di approfondire l’argomento, quindi come al solito ho raccolto per voi una serie di risorse che potrete consultare e capire meglio che cosa è un sistema operativo.

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Come si sono evoluti i sistemi operativi nel tempo?

Conoscere almeno per sommi capi la storia e l’evoluzione dei principali sistemi operativi può essere utile oltre che interessante, quindi ho pensato di raccogliere per voi una serie di risorse che possano rispondere a questa domanda a seconda del sistema operativo cui siete interessati (o anche in generale a tutti e tre quelli più diffusi, ovvero da DOS a Windows di Microsoft, dal System a OSX e a macOS di Apple e infine Linux, ma anche i due sistemi operativi “mobili” Android e iOS). Trovate, come sempre, i link qui di seguito.

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Come funziona la garanzia dei prodotti elettronici e informatici?

La garanzia che accompagna un prodotto acquistato online o in negozio è legata ad alcuni aspetti che hanno a che fare proprio con la diversa modalità di acquisto (oltre che a quelle tipiche dell’area geografica del venditore che gestisce la transazione e la spedizione nel caso degli acquisti online). Quando acquistiamo un prodotto tecnologico è importante, quindi, tener conto anche di queste differenze e di quale impatto potrebbero avere nel momento in cui ci rendiamo conto che il prodotto non è conforme a quanto “promesso” in fase di vendita. Qui di seguito trovate tutte le informazioni di cui potreste avere bisogno a seconda che decidiate di acquistare da un negozio tradizionale, dal Web, in Italia o dall’estero. Prendetevi il tempo di consultarle per non ritrovarvi, in futuro, di fronte a dei problemi insormontabili nel momento in cui dovrete restituire un prodotto per farvelo sostituire, riparare o rimborsare.

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