Il dispositivo di memorizzazione che in italiano chiamiamo anche “chiavetta” o “chiave USB” in inglese viene solitamente definito con altri tre termini, ovvero pendrive, thumb drive o memory stick, anche se il termine tecnico inglese più esatto è USB flash drive, dove USB indica il tipo di connettore, il termine flash il tipo di memoria e la parola drive l’unità di lettura/scrittura che la utilizza. Innegabilmente i termini pen, thumb e stick, che significano rispettivamente penna, pollice e bastoncino, fanno riferimento alle dimensioni compatte dell’unità che contiene l’elettronica del dispositivo, spesso realizzata in plastica o metallo (ma a volte anche in legno o gomma). Il termine “chiavetta” o “chiave”, invece, è un riferimento errato all’uso che si faceva di speciali dispositivi USB (e in precedenza su porta seriale, parallela o joystick) per proteggere software con licenza commerciale dalle copie illegali (la presenza di tali dispositivi “certificava” l’originalità del software, essendo inclusi nella confezione originale). Riguardo, infine, all’uso del maschile o del femminile per il comunissimo termine pendrive, diciamo che per quanto il primo sia ancora molto comune, il secondo fa riferimento all’unità di lettura/scrittura (drive) oltre che alla definizione di ‘penna’, e in quanto tale sarebbe più corretto.