Un tipico esempio di CPU, si noti il marchio (AMD) e il modello (RYZEN) impressi sulla scocca che contiene il microprocessore
Il termine CPU è l’acronimo di Central Processing Unit, ovvero unità centrale di elaborazione. Si tratta di un circuito integrato molto complesso, in grado di elaborare, appunto, le istruzioni e i dati che permettono a un dispositivo digitale o informatico di svolgere la loro funzione, che si tratti dei più sofisticati computer, tablet e smartphone o dei più semplici prodotti elettronici presenti nell’industria o negli ambienti domestici. Il circuito integrato (chip) della CPU viene di solito incapsulato all’interno di un guscio protettivo (vedi foto in basso).
Il metodo più popolare per conoscere la pronuncia corretta di un termine appartenente a una lingua straniera è l’utilizzo del traduttore di Google, noto anche con il suo nome originale di Google Translator. Questo servizio, accessibile tanto dal browser con cui navighiamo nelle pagine del web quanto dall’omonima app installabile sui dispositivi mobili, presenta infatti nella sua interfaccia un pulsante a forma di altoparlante, cliccando sul quale potremo appunto ascoltare l’esatta pronuncia del termine scelto.
Un servizio alternativo a quello di Google Translator è Forvo, che permette di ascoltare la pronuncia da persone madrelingua e in contesti diversi.
Con il termine trasportabile si identificano i primi computer che, pur superando il limite del modello fisso (o desktop), non erano ancora sufficientemente leggeri e compatti da poter conquistare l’appellativo di portatili (o laptop). Un modello molto noto di computer trasportabile è stato l’Osborne 1 , ideato e presentato negli anni 80 dall’ingegnere omonimo.
Secondo Wikipedia “nerd è un termine della lingua inglese americana con cui viene definito chi ha una certa predisposizione per la tecnologia e le attività che richiedono un certo impegno ed è al contempo tendenzialmente solitario e con una ridotta propensione alla socializzazione.”
Spesso ci troviamo a dover inviare dei documenti che sono troppo grandi per essere allegati a un messaggio email. In questo caso possiamo provare prima di tutto a ridurre le dimensioni del documento con la compressione, ma se ciò non bastasse ci possiamo servire di servizi per l’invio di file, come WeTrasfer oppure con servizi cloud come DropBox, OneDrive di Microsoft, Google Drive o Mega. Qui di seguito trovate una serie di approfondimenti con alcuni confronti fra questi e altri servizi di cloud e con guide specifiche per quelli principali.
Un documento, per essere leggibile, deve corrispondere a un formato che il destinatario può riconoscere, e ciò significa che sul computer (o tablet o smartphone) del destinatario è presente un software che può interpretare tale formato. Il formato più diffuso e facilmente riconoscibile è sicuramente il PDF. Produrre questo formato a partire da altri documenti è ormai diventato molto semplice, infatti anche i programmi di elaborazione testi come Writer di LibreOffice e Word di Microsoft prevedono il salvataggio di un documento nel formato PDF. Nei casi in cui questo tipo di “esportazione” non sia prevista, si può ricorrere alla “stampa in formato PDF”, una funzione ormai presente in tutti i sistemi, soprattutto in macOS. Nell’elenco di risorse che trovate qui di seguito potrete approfondire meglio questo importante aspetto.